Dagli insegnamenti del Patriarca Elia
Hanno martirizzato un milione e mezzo degli armeni. Ciò è avvenuto nell’anno
1915. È rimasta la testimonianza di un arcivescovo armeno. Il 3 giugno del 1915
alla festa del Corpus Domini ebbe l’omelia durante la quale disse: Chi vorrà
salvare la propria vita (anima) la perderà; ma chi perderà la propria vita (anima)
per causa Cristo, la salverà (cfr. Mc. 8, 35). La sera dello stesso giorno sono
venuti i soldati turchi ed hanno preso lui e 50 ecclesiastici. Poi hanno preso
altri 50 sacerdoti e 1600 uomini e condussero loro in un villaggio. Questa fu
la “marcia della morte”. Le mani erano in catene ed erano incatenati tra di
loro. Abbiamo delle fotografie della loro marcia e le foto di loro corpi
martirizzati. Tra loro erano le donne e i bambini. Quando sono giunti a quel
luogo, i soldati hanno detto loro: “Avete tradito il popolo turco. Siete condannati
alla pena di morte. Ma se qualcuno diventa musulmano può tornare tranquillamente
a casa sua”. Allora ebbe la parola l’arcivescovo: “Noi moriamo per Cristo”. Davanti
ai suoi occhi uccidevano gli uomini e gettavano nella fossa e infine hanno
sparato lui. Prima di ucciderlo il commissario disse a lui: “Diventando
musulmano salverai la propria vita”. L’arcivescovo rispose: “Vi ho detto più
volte: io confesso la vera fede – unica vera fede – confesso Gesù Cristo. Sono pronto
dare per Lui la propria vita”. Arrabbiandosi il commissario sparò in lui. Così hanno
martirizzato un milione e mezzo degli armeni.
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